venerdì 3 ottobre 2025

Se la Flotilla batte i sovranisti

 Antonio Labriola nelle sue lezioni su Marx ha sottolineato il fatto che se togli al marxismo l'idea di universalismo gli hai tolto l'essenza più autentica. Due giorni fa, un rappresentante dei portuali di Livorno spiegava ad un giornalista il significato del blocco di una nave israeliana portacontainer.  Sì ferma il lavoro perché dall'altra parte del Mediterraneo c'è gente che viene uccisa dai proiettili e dalla fame. Una volta un insegnante mi ha detto che il lascito più importante di Marx non è il Capitale, ma il messaggio della solidarietà tra gli uomini, al di là dei confini, al di là di qualunque barriera. È l'universalismo di cui parlava Labriola. 

In questi giorni, e ancora di più adesso dopo l'attacco della marina militare israeliana alla Flotilla, centinaia di migliaia di persone si sono riversate per le strade in manifestazioni spontanee per protestare contro la distruzione del popolo palestinese. Da Brasilia a Barcellona, da Berlino ad Atene si sono mossi tantissimi cittadini. Da noi, le manifestazioni sono autentici fiumi di gente di tutte le età, di tutte le estrazioni sociali e probabilmente di orientamenti politici diversi. Meloni ha parlato di weekend lunghi, di rivoluzioni che mal si sposano, dimostrando di aver capito poco di quello che sta accadendo. Certo che queste manifestazioni sono contro il governo, questo è talmente evidente che non varrebbe nemmeno la pena di sottolinearlo. 

Il problema è un altro: la moltitudine di persone che percorre le strade delle città italiane smentisce clamorosamente la narrazione che i partiti di destra e purtroppo anche qualche esponente del centrosinistra sta ripetendo da anni per cui gli interessi di un popolo sono indifferenti, quando non confliggenti,  con gli interessi di un altro popolo. È la dottrina sovranista, ognuno a casa sua a farsi i fatti suoi. La gente in questi giorni sta mettendo completamente in crisi questa visione. I portuali di Genova e di Livorno perdono delle giornate lavorative perché sono solidali nei confronti di un altro popolo che soffre. Oggi tanti lavoratori hanno scioperato per il sequestro degli attivisti della Flotilla da parte di Israele. La gente non ne può più delle sofferenze di Gaza, della complicità di Trump e del nostro governo zerbino della polita del presidente americano.

 È chiaro che si tratti di manifestazioni contro il governo, gli studenti universitari che manifestano pagano 700 euro per una cameretta e sanno che dopo una laurea conseguita con sacrifici economici enormi da parte delle loro famiglie, se gli andrà bene, troveranno un impiego sottopagato, dove l'unico progetto di vita  credibile è quello di emigrare. In piazza c'è tanta gente con i capelli grigi che paga tutte le tasse e poi ha problemi a pagarsi una visita specialistica nel privato, dal momento che il pubblico non funziona. Il dato nuovo è che molta gente si sente parte di un' unica umanità, non c'entra la nazionalità, il colore della pelle, la cultura. Si sta insieme.

 Indignatevi! È  il titolo di un celebre palphlet scritto da Stephan Hessel, medaglia d'oro della Resistenza francese. Ecco, moltissima gente ha smesso di credere alla propaganda e si sta indignando. Sicuramente molte di queste persone Marx non lo hanno mai letto, però, la loro richiesta di cambiamento sembra qualcosa di molto impellente e di cui una classe politica dovrebbe prendere atto, se ne è ancora capace.



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